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RECENSIONI |
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20.6.13
Gentilissimi Amici, nel corso della prossima settimana parteciperemo a questo
concorso, con un allestimento decisamente inconsueto dei nostri locali!
Sarebbe un privilegio poterVi incontrare.
Cordiali saluti.
Vittoria, Rosanna, Alessandro, Jimmy, Benicio Del Toro.
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Al Liceo Artistico di Chiavari intitolato all’amico Lele c’era una esposizione di opere che hanno partecipato al Concorso organizzato in onore di Aurelio.
Vivo li, vado a dare un’occhiata.
Affianco alle opere dei vincenti, c’era una roba inconsueta.
Una tela didattica, ricoperta d’ogni cosa.
Pareva però che bucasse lo spazio.
Cito solo quello che ho letto (poi ho saputo che era anche il titolo dell’opera)
W tex,.. si ma vivano anche i indiani.
E sotto.
Giusto Gandhi forever
Ah…c’era anche scritto : Carmelo, ci vediamo domani ? NO.
Per puro caso conosco un Carmelo che non conosce il suono dell’affermazione “SI!”
M’è scappato da ridere e ho riso con gusto.
Poi, ho saputo altro dell’artista e della sorte di questa opera.
Non manca sicuramente coraggio.
Jimmy Salazar ( e chi per lui..) ne possiede.
Salvatore Fieschi |
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Una settimana fa, vado a trovare degli amici, liguri.
Mi portano nell’entroterra (la Liguria ha un entroterra , davvero..)
Andiamo a pranzo in una trattoria, carina, modesta, piatti corretti ma non indimenticabili, conto davvero di pochi euro a testa.
Mentre torniamo all’auto, all’esterno di una bellissima casa con decori alla genovese, vedo un gigante in pantaloncini, con mascherina e occhiali da lavoro, che spruzza colore su una tela enorme.
Mi fermo ed osservo; i mie amici passeggiano e digeriscono il pesto.
Il gigante impreca e parla da solo.
Sta’ disegnando con gli spray un teschio.
Sotto le scarpe, si trascina dei pezzi di scotch.
Prendo coraggio, mi faccio viva, lo saluto e gli chiedo, se vuole, di mandarmi una foto del quadro finito.
Non è così antipatico.
Mi saluta, mi da’ del lei, mi sorride, si scusa delle imprecazioni.
Dice che mi manderà le foto del quadro finito, realizzato per partecipare ad un concorso.
Ci salutiamo.
Così ho incontrato Jimmy.
Il quadro era di 3 metri per 1,25.
Mi occupo di arte da tutta la vita, i miei genitori prima di me.
Ogni tanto, mi capita ancora di stupirmi.
Clara Menzione. |
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TERZA ESPOSIZIONE CICLO "IN MOSTRA"
Espone Francesca Bennati
Illustrazioni e disegni |
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7 marzo 2013 |
Sabato scorso mi chiama Pol Testi e mi dice: “..ti passo a prendere, portati un cambio, dormiamo fuori..”
“Serve il passaporto?” rispondo io.
“No, andiamo in Liguria.”
Alle 16 eravamo al vernissage di Daniel Menck che già conoscevo per le installazioni e la capacità di moltiplicare le immagini con specchi che lavora con maestria assoluta.
Era già divertente il fatto che la Vernice fosse ospitata in una agenzia immobiliare piuttosto che in una galleria, ancor più divertente che ci fosse fuori un’anziano artista di strada ad intrattenere gli ospiti, meglio ancora che non mancassero vini e cibi ed anche l’ allestimento dello spazio era decisamente inconsueto.
Finita la Vernice, mangiamo con l’amico di Pol, proprietario dell’ambaradan.
Toh…, dipinge e scrive….
“Pol, questo è un agguato…”
“Guarda , leggi e taci…” dice Pol.
Beh…taccio un cazzo.
Chi mi conosce sa che scrivo e dico quel che mi pare.
Pagando caramente questo privilegio.
Ma questa volta sfido chiunque a non condividere quello che sto per dichiarare.
I “Profili politici” di Jimmy (questo è lo pseudonimo scelto dall’artista..) SONO. E basta.
Le nuove cose, enormi, ancora senza titolo, richiamano l’urlo della foresta metropolitana.
I quadri con le tette rivoluzionari, metrosexual, ma anche quelli politici.
D’altra parte la politica offre quotidianamente spunti ispiratori.
Pol , tornando, ho sopportato più volentieri la puzza del tuo sigaro…
Furio Spaventa. |
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Jimmy Salazar spalma colore ed amenicoli vari sui suoi Profili Politici, opere non inquadrabili in correnti, filoni, mode.
In effetti una proposta basata su “comizi visivi”non si era mai vista.
Si può essere d’accordo o in disaccordo ma sicuramente, davanti alle opere di Salazar bisogna essere.
Tanto sono chiare e nette, frutto di attenta osservazione delle misere realtà quotidiane che vengono inflitte alla nostra cara Patria
Salazar non teme niente ne nessuno, affronta con disinvoltura temi e contesti scottanti, talvolta con eccessivo populismo ma senza mai assurgere a tribuno.
L’ironia è la chiave di lettura.
La tecnica e l’uso del colore sono elementari ma chè diamine!
I testi sono favolosi, da raccogliere al più presto in un volume e da pubblicare clandestinamente.
Auguri, Jimmy.
Gianni Scala d’Arvigo |
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La collezione “PROFILI POLITICI 2011” di Jimmy Salazar potrebbe davvero essere l’elemento nuovo nel mondo dell’arte.
L’autore definisce le sue opere “provocational art, politically incorrect”.
E in queste parole c’è davvero tutto.
Le opere, realizzate con materiali poveri e non convenzionali, impiegando anche contributi e divagazioni che dimenticano colori e tecniche pittoriche, si avvalgano dello straordinario contributo dato dal Titolo e dall’asciutta “legenda”.
Poesia, gag, battuta perfida e brutale, doppiosenso ironico e bruciante, metafora calibrata, flash e flash back.
Guardi il quadro e pregusti il testo.
Che non delude mai.
Ho osservato attentamente alcuni soggetti “attenzionati” dall’autore, mentre si trovavano davanti all’opera che li affrontava.
Disarmati, non facevano che schiumare ed annuire, annuire e schiumare.
Che godimento, che pacchia!
Jimmy, passerai dei guai ma ricordati del Generale Custer….. “…molti nemici, molto onore…”
Tieni duro e diventerai intoccabile.
Magari migliora un poco la tecnica…
Francesco Di Chiara |
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…..Jimmy Salazar fotografa scenari politici, fatti di cronaca e di costume che riguardano la stretta attualità nazionale con straordinaria efficacia, con immagini mai scontate e sempre provocatorie, impiegando i più vari accessori e supporti per tracciare anzi incidere una comunicazione che stimola riflessioni.
I temi affrontati, dai più discussi ai più scabrosi vengono richiamati da titoli delle opere sempre puntuali e da brevi testi di accompagnamento cinici, ironici, feroci nella loro sapidità.
La tecnica pittorica, anche se discutibile, lascia ampio spazio alla simbiosi di immagini e parole, colori e dichiarazioni, soggetti ed oggetti.
Le opere di Salazar possono essere condivise o meno ma sicuramente la comunicazione è chiara, diretta, puntuale.
Gli argomenti ed i temi trattati, quasi sempre scomodi, non lasciano spazio al politically correct.
E’ rinato Pasquino?
Salazar non faticherà a trovare spazi sui più diffusi media, soprattutto stranieri, sempre curiosi nel trovare nuove chiavi di lettura della realtà italiana.
D’altronde, l’Italia propone quotidianamente situazioni quasi grottesche e un nuovo stile di analisi è sempre benvenuto.
Le Gallerie, magari, faticheranno di più a trovare il coraggio di esporlo.
Amici Galleristi, un consiglio da vecchio critico: potrebbe essere un purosangue….sicuramente non è un ciuco!
Jimmy non me ne voglia, ma ho adottato il suo stile di prosa…
Finalmente qualcosa di cui dibattere.
Carlo Maria Gallina |
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La prima volta che ho “vissuto” un’opera di Jimmy Salazar, l’ho compresa e condivisa perfettamente.
La seconda volta che ho “vissuto” un’opera di Jimmy Salazar, l’ho compresa perfettamente.
La terza volta che ho “vissuto” un’opera di Jimmy Salazar, l’ho compresa perfettamente ma non l’ho condivisa.
La quarta volta che ho “vissuto” un’opera di Jimmy Salazar, per poco non sono venuto alle mani con l’artista.
La quinta volta e la sesta e le successive mi sono ritrovato ad annuire, ad ammiccare, a ridere fragorosamente, ad arrabbiarmi, ad innervosirmi, insomma a provare un moto interno.
E’ il segno che le opere di Jimmy, almeno per il sottoscritto, colpiscono il bersaglio.
Non lasciano indifferenti, non lasciano spazio a dubbi sulla volontà dell’artista, aprono le porte al confronto ed alla discussione.
Esattamente ciò che dovrebbe accadere sempre, di fronte ad una opera d’arte.
Suscitare brividi, emozioni, scuotere insomma l’osservatore, anche il più distratto.
Questa è arte, Signori.
I “comizi” di Jimmy Salazar non lasciano spazio alla cattiva coscienza
La pura anarchia intellettuale dell’artista e l’indipendenza manifesta che lo animano imbarazzano i suoi obiettivi.
Jimmy coglie sempre nel segno….e lascia tracce profonde.
Gino Stirato |
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